Bianca Miranda Cardoso
Esiste pochissima letteratura, soprattutto in lingua portoghese, sui Celti che migrarono in Anatolia. Un argomento che ha sempre suscitato la mia curiosità proprio per la mancanza di interesse accademico e di materiale pubblicato. Posso dire senza ombra di dubbio che durante i miei studi universitari e di master non c’erano ricercatori in Brasile che si occupassero dell’argomento. Negli ultimi cinque anni, lo studio dell’antichità ha continuato a cercare di svilupparsi in Brasile nonostante i tagli ai finanziamenti e la mancanza di incentivi governativi, che molto recentemente hanno finito per influenzare il taglio delle borse di studio post-laurea e il tragico incendio del Museo Nazionale. Il testo che segue riflette la ricerca nel suo complesso, ricca di punti di contatto con l’attualità, pur essendo incentrata su un tema dell’antichità classica. Questi momenti ci danno la possibilità di decostruire alcuni concetti che diamo per scontati e di affrontare le ipocrisie delle nostre società e del nostro momento storico.