Donetta La Viò
Un magistrato dovrebbe valutare l’esistenza di un premeditato nesso criminale fra la quantità di denaro accantonato, la comune intestazione dei libretti postali insieme a Ninì e i soldi prelevati pochi giorni prima, con la morte di Antonella ritrovata in una pozza di sangue accanto al suo letto priva di soccorso, nonché con l’ulteriore prelievo di euro diciassettemila nei quattro giorni successivi al decesso, quando esso avrebbe dovuto essere sospeso per essere destinato agli eredi legittimi. Nel contesto delle date per cui in un piccolo paese come questo la morte di Antonella era ben nota, un magistrato dovrebbe valutare il ruolo del personale all’interno dell’ufficio locale delle poste italiane.
